Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

12/11/2009

Palazzo Montecitorio, Sala della Lupa - Presentazione del documento filmato "Credo" di Alberto Michelini, nel settimo anniversario della visita di Sua Santità Giovanni Paolo II al Parlamento italiano

Eminenze, Eccellenze, autorità, signore e signori! E' con sincera commozione che rievochiamo oggi la visita di Sua Santità Giovanni Paolo II al Parlamento italiano avvenuta il 14 novembre del 2002 , in una storica giornata che rimane nella memoria degli italiani.
Saluto e ringrazio Sua Eminenza Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità Benedetto XVI, che onora la Camera della sua presenza, a testimonianza della vicinanza, dell'amicizia e del reciproco rispetto che caratterizzano stabilmente i rapporti tra la Santa Sede e le Istituzioni italiane.
Al saluto e al ringraziamento unisco il Presidente Emerito della Camera Pierferdinando Casini, che ebbe l'onore di accogliere a Montecitorio, insieme con l'allora Presidente del Senato Marcello Pera, il Capo della Chiesa Cattolica.
Ringrazio particolarmente il Presidente della Camera dell'Uruguay, Roque Arregui.
Saluto e ringrazio altresì l'On. Alberto Michelini, che ha realizzato il toccante documento filmato sulla figura di Giovanni Paolo II , e il tenore Andrea Bocelli, che interpreta con l'inimitabile forza espressiva della sua voce i grandi brani di musica sacra del film.
"Credo", alla cui visione assisteremo tra breve, è un documento di straordinaria intensità, che ci restituisce Papa Wojtyla nella sua grandezza religiosa, storica e umana.
Devono far riflettere, in questi giorni in cui commemoriamo il ventennale della caduta del Muro di Berlino, le espressioni con le quali Giovanni Paolo II richiamò, proprio nell'Aula di Montecitorio , il legame che deve sempre sussistere tra politica ed etica, giacché - ricordò il Pontefice - una "democrazia senza valori" può facilmente convertirsi in un "totalitarismo aperto oppure subdolo".
Parole che devono far meditare, perché il comune nemico della democrazia politica e della fede religiosa è rappresentato, oggi non meno di ieri, dal nichilismo, che annulla la dignità dell'uomo e calpesta i diritti della persona.

Nel discorso al Parlamento, l'alto richiamo di Papa Wojtyla alla missione della politica si coniugò con l'affetto sincero e profondo per l'Italia, indicata come la "diletta Nazione", capace di fornire un grande contributo allo sviluppo della civiltà umana.

Nella identità culturale dell'Italia non si può fare a meno di individuare il segno tangibile della presenza della Chiesa e del Cattolicesimo. E' questo il senso di quella laicità positiva che ho richiamato in altre occasioni e che si sostanzia nel riconoscimento del ruolo sociale e della dimensione pubblica della religione.
E' anche per questo che la sentenza della Corte europea di Strasburgo, che ha messo in discussione la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche, ha destato una diffusa contrarietà presso la quasi generalità delle forze politiche, sociali e culturali del nostro Paese.
Tra i compiti delle Istituzioni politiche, particolare rilievo sociale assume oggi la preparazione di un futuro di armonica e pacifica convivenza, nel segno dei diritti dell'uomo e della dignità della persona, per un'Italia sempre più multireligiose e multiculturali.
In tal senso vorrei ricordare ancora un passo del discorso di Papa Wojtyla alla Camera dei deputati: accennando alla generale preoccupazione causata dal terrorismo internazionale, Giovanni Paolo II sottolineò che "in tale situazione le religioni sono stimolate a fare emergere tutto il loro potenziale di pace, orientando e quasi "convertendo" verso la reciproca comprensione le culture e le civiltà che da esse traggono ispirazione".
Dal doveroso ricordo di quella storica giornata di sette anni fa viene quindi per le Istituzioni un forte stimolo per moltiplicare l'impegno per edificare, in armonia con i grandi ideali propri della civiltà occidentale, la società del dialogo e del rispetto.