Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

15/12/2009

Montecitorio, Sala della Lupa - Presentazione del libro di Corrado Calabrò "Rete Italia. La TV e i nuovi scenari della comunicazione"

Sono particolarmente lieto di partecipare alla presentazione del "libro-intervista" che Corrado Calabrò ha scritto con la collaborazione della giornalista Barbara Corrao.

In questo saggio, l'Autore, oltre ad individuare le possibili soluzioni per le prospettive di sviluppo tecnologico del nostro Paese, offre anche una garbata e preziosa testimonianza della sua lunga esperienza di vita professionale al servizio delle istituzioni.

La storia "non facit saltus": in ogni periodo storico, figure rilevanti hanno collegato fasi politiche ed istituzionali assai diverse fra di loro. Corrado Calabrò, nella sua veste ora di presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, incarna una di queste personalità.

L'aver visto "molto" rende ancor più nitide e sicure le sue riflessioni sulla fase che oggi l'Italia sta vivendo, una fase di grandi trasformazioni sociali che l'avvento e l'integrarsi delle nuove tecnologie della comunicazione espongono, tuttavia, al rischio di risultati non sempre positivi.

Sono condivisibili, in particolare, le preoccupazioni espresse dall'Autore in merito alla qualità dell'informazione e dell'intrattenimento televisivo in Italia, che rischiano di scivolare sempre di più sul piano inclinato della banalità e della superficialità.

E' questa "insidia del regresso", per usare le stesse parole di Calabrò, a costituire la causa di un abbassamento dei livelli di cultura destinato a proiettarsi negativamente sul destino delle future generazioni sia sul piano economico, che su quello della futura qualità della convivenza civile.

Da qui, pertanto, la necessità di saper "guidare" gli orizzonti aperti dai nuovi scenari multimediali, dal momento che la digitalizzazione delle reti trasmissive, il cosiddetto fenomeno della "smaterializzazione dei contenuti", la frammentazione e la "targhettizzazione" dell'audience, il successo delle piattaforme digitali e dei programmi a richiesta, la trasformazione strutturale delle filiere produttive ed industriali sono soltanto alcuni dei fattori che determinano il quotidiano mutamento dei bisogni e la moltiplicazione delle opportunità di offerta e di fruizione.

A questo riguardo, se è vero che l'informazione digitale apre nuove prospettive, altrettanto vero è che essa, però, al contempo, sposta in avanti anche le antiche frontiere del diritto all'informazione, facendo sorgere l'esigenza di un nuovo diritto della comunicazione per effetto della convergenza delle reti e dei "contenuti".

Per questi motivi, è compito del legislatore e delle istituzioni competenti cogliere al meglio le opportunità offerte dalla svolta digitale, coniugando, in modo virtuoso, il rispetto dei fondamentali princìpi del pluralismo e dell'imparzialità dell'informazione con l'esigenza di garantire più elevati standard qualitativi.

Per fare questo al meglio, dobbiamo utilizzare l'esperienza maturata in passato, con il suo carico di errori e di successi, per interpretare e capire il presente e per guardare al futuro con cognizione di causa e chiarezza di obiettivi.

L'avvento di internet, il nuovo contesto tecnologico che accompagneranno, in questo inizio di nuovo millennio, tante delle nostre scelte nei più diversi settori richiedono un approccio lucido e consapevole, soprattutto se consideriamo l'importanza delle scelte anticipatorie ed innovative sul piano della progettazione strategica, degli investimenti e della governance delle reti di nuova generazione.

Ed è per questo che è sempre più urgente "mettere a punto" un serio progetto di "infrastrutturazione" tecnologica del Paese e di ammodernamento delle reti trasmissive, che rappresenta la sola risposta possibile alla crescente e forte domanda di servizi e di contenuti a valore aggiunto di cui sono portatori i cittadini-utenti.

In poco più di un decennio, internet è passata da "cosa utile", a "cosa indispensabile" per l'economia e per la cultura del nostro Paese; ciò che accade oggi, in riferimento alle reti di comunicazione elettronica, è, in fondo, molto simile a quello che è accaduto, in passato, per le grandi reti di trasporto fisico: esse costituiscono, infatti, la leva fondamentale del progresso civile ed economico del Paese.

Occorre ora chiedersi se non sia arrivato il momento di applicare al progetto di infrastrutturazione tecnologica quel principio di servizio universale ai cittadini che ha giustificato, nel corso del tempo, gli ingenti investimenti compiuti nel settore delle grandi infrastrutture (viabilità, trasporto ferroviario, servizio postale).

In definitiva, dobbiamo interrogarci se non sia ormai maturo il tempo di considerare l'accesso ad internet a "banda larga" la nuova frontiera del servizio universale, assicurando per tale via, a tutti gli utenti, una connessione efficiente, veloce ed economica.

Si tratta di un investimento fondamentale e, in questo quadro, la cosiddetta "Rete evoluta" rappresenta un passaggio obbligato per far ripartire la nostra economia ed indirizzare il Paese verso quella "società dell'informazione" autenticamente moderna, efficiente e pluralista.

Grazie.