Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

27/10/2010

Montecitorio, Sala dei Busti - Indirizzo di saluto all'apertura dei lavori della XI Riunione della Grande Commissione Italia-Russia

On. Vicepresidente Sliska, on. Vicepresidente Lupi, onorevoli colleghi,

sono lieto di poter rivolgere un indirizzo di saluto ai partecipanti alla Riunione della Grande Commissione italo-russa, l'undicesima dalla firma del Protocollo bilaterale di collaborazione tra le nostre due Assemblee, la terza dall'avvio di questa legislatura.

Le radici dell'amicizia italo-russa sono profonde e prima ancora di trarre spunto da un intreccio di rapporti politici ed economici, hanno tratto nutrimento da una lunga ed ininterrotta consuetudine culturale, vivificata da quella specialissima "passione per l'Italia" (Toska po' Italii) che è stato tratto comune della grande letteratura russa, da Gogol a Dostoevskij, da Turgenev a Gorki.

Questa riunione cade in una stagione particolarmente intensa delle relazioni tra i nostri due Paesi, segnata da una netta ripresa dell'interscambio, dopo la caduta del 2009, e da un approfondimento delle collaborazioni nei più vari settori, ad inclusione di quello economico e commerciale, che caratterizzano i rapporti tra l'Italia e la Russia. Tale scenario riceverà certamente nuovo impulso dal vertice intergovernativo programmato ai primi del mese di dicembre.

Qual è all'interno di questo articolato quadro di scambi e di contatti bilaterali, il ruolo della cooperazione parlamentare tra le nostre due Assemblee? Credo che esso rinvii alla condivisa consapevolezza che il dialogo, lo scambio d'informazioni, l'approfondimento delle grandi questioni di comune interesse, possano costituire un importante volano per avvicinare i nostri popoli, migliorare la conoscenza delle rispettive realtà politico-istituzionali e per affrontare congiuntamente le sfide poste alle nostre Istituzioni parlamentari dall'agenda politica internazionale.

Senza il "valore aggiunto" della cooperazione politica, i pur rilevanti successi della nostra partnership economico-commerciale rischiano di non essere durevoli, restando esposti ai rischi dei cicli produttivi e finanziari, nazionali e globali, non sempre positivi.

Sono altresì convinto, da molti anni, che l'Italia possa svolgere un ruolo attivo nel processo di graduale avvicinamento della Russia alle Istituzioni euro-atlantiche.

La Grande Commissione può fornire un importante contributo a tali finalità, poiché in questi anni ha saputo porsi sempre più come efficace e flessibile strumento per l'approfondimento delle principali opzioni di politica legislativa che accomunano i nostri Paesi.

I temi che verranno affrontati nel corso della riunione odierna, confermano la costante attenzione delle nostre Assemblee parlamentari alle questioni poste dalle rispettive agende politiche: le nuove prospettive della lotta alla criminalità organizzata, la cooperazione culturale, anche in vista delle celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità nazionale italiana del 2011, le misure economiche e sociali di fronte alla crisi finanziaria globale, il confronto delle esperienze e delle politiche di gestione dei fenomeni migratori.

Ho altresì apprezzato che i vostri lavori si concludano con una visita, a Bari, al Complesso ortodosso di San Nicola, la cui recente restituzione al Patriarcato di Mosca, rappresenta una tangibile testimonianza del processo di riavvicinamento tra il cattolicesimo romano e l'ortodossia orientale che è uno degli aspetti salienti dell'ecumenismo di Benedetto XVI.

Le grandi sfide politiche ed economiche al centro di queste giornate - la lotta alla criminalità transnazionale, la risposta alla recessione internazionale, la gestione dei flussi migratori - ci chiamano direttamente in causa come rappresentanti della volontà popolare. Come parlamentari abbiamo infatti il comune obiettivo di dare soluzioni globali, assicurando una correlazione tra modernità e giustizia, integrando i valori delle libertà e dei diritti individuali con quelli dell'eguaglianza e della solidarietà: è questa infatti la nuova sintesi di cui devono essere capaci le classi dirigenti del XXI secolo.

Tale sintesi è necessaria per affrontare efficacemente il nodo delle politiche migratorie, di particolare interesse per l'Italia e la Russia.

L'Italia è stata per molto tempo caratterizzata da una forte emigrazione verso luoghi lontani ed ha conosciuto anche una migrazione interna dal sud verso il nord più industrializzato. Dovremmo quindi essere in grado di capire meglio di altri popoli i problemi degli immigrati che oggi cercano di inserirsi nel nostro Paese.

A queste sfide le Istituzioni, e le Assemblee parlamentari per prime, devono saper rispondere con politiche nazionali in grado di determinare un indirizzo complessivo favorevole ai processi di integrazione, sempre all'interno di una cornice di sicurezza.

Sono certo che questa riunione della Grande Commissione Italia-Russia consentirà un approfondito esame ed un fruttuoso dibattito su tali importanti questioni.