Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

22/06/2011

Montecitorio, Sala Aldo Moro - Presentazione del volume "Un anno di zapping - Guida critica ai programmi televisivi 2010-2011"

Autorità, Signore e Signori!

La Camera dei deputati è lieta di ospitare la presentazione di 'Un anno di zapping', guida critica ai programmi televisivi 2010-2011, realizzata dall'Osservatorio Media del Movimento Italiano Genitori a cura di Alessandra Càneva e Daniela Delfini.

Un cordiale benvenuto alla Presidente nazionale del Moige, Maria Rita Munizzi, alla Responsabile Osservatorio Media, Elisabetta Scala, alla Professoressa di psicologia e dello sviluppo presso l'Università La Sapienza di Roma, Anna Oliverio Ferraris; un saluto all'onorevole Valentina Aprea, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, all'onorevole Letizia De Torre, Segretario della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione; all'onorevole Gerry Scotti, e a tutti i presenti.

Il volume 'Un anno di zapping' rappresenta un punto di riferimento nel panorama culturale dell'informazione televisiva: uno strumento importante per le famiglie e i genitori che vogliono responsabilmente controllare ciò che la televisione propone ai loro figli e più in generale alle famiglie.

Alla luce del ruolo svolto dalla televisione nel processo di formazione civile e culturale degli italiani, sono dell'avviso che la qualità debba essere l'unica stella polare del servizio televisivo.

Per produrre programmi tv non bisogna mai dimenticare chela televisione è stata ed è la porta di ingresso - insieme oggi con internet- a quel "villaggio globale" di cui parlava un famosissimo massmediologo canadese, Marshall McLuhan, di cui quest'anno, il 21 luglio, ricorre il centenario della nascita. La televisione è 'una sorta di piazza elettronica' nella quale gli italiani si sono formati e hanno condiviso momenti fondamentali della loro storia recente.

Quest'anno il rapporto dell'Osservatorio Media del Moige, arrivato alla quarta edizione, si è arricchito di una nuova sezione, quella dei cartoni animati, garantendo l' analisi di programmi rappresentativi dell'intero panorama televisivo.

Prima di entrare nel merito dell'argomento, voglio formulare un ringraziamento sincero e quindi non rituale al Moige per la sensibilità, l'acume con i quali ha realizzato questa guida, e la cura con la quale svolge quotidianamente l' attività di sostegno alle famiglie, fornendo strumenti indispensabili per interpretare e conoscere un importante aspetto della società nella quale i nostri figli vivono, accompagnandoli nella crescita.

L'attività svolta dall'associazionismo familiare costituisce un servizio importante rivolto alla genitorialità responsabile e consapevole, che è una forma rilevante di cittadinanza attiva.

In particolare, la guida offre un ausilio ai padri, alle madri, ai nonni e a chiunque svolga funzioni educative nel consumo critico e attento dei prodotti televisivi. Si tratta di una significativa funzione sociale, perché l'esercizio del senso critico da parte dei cittadini contribuisce a innalzare la qualità dell'offerta televisiva arricchendo il pluralismo culturale e di conseguenza favorendo un utilizzo maturo dei media da parte del pubblico.

Ritengo, quindi, auspicabile che si consolidi un rapporto di continuo dialogo tra tutte le reti televisive e l'associazionismo familiare, in modo da fornire un valido apporto al perseguimento delle finalità civiche del servizio televisivo, promuovendo al tempo stesso l'azione del mondo delle associazioni in questo campo.

Del resto, il monitoraggio proprio perché condotto con professionalità produce sempre miglioramenti: infatti dopo anni di segnalazioni e sollecitazioni sull'esigenza di garantire qualità, il Moige registra leggeri avanzamenti in tutte le tv per quello che riguarda la qualità complessiva dei prodotti rivolti ai minori.

Il rapporto contiene le schede dei programmi seguiti e analizzati, permettendo all'Osservatorio di valutarne gli sviluppi e le eventuali criticità di ciascuno di essi. Le schede sono in particolar modo utili quando segnalano programmi apparentemente sicuri, ma che possono invece determinare disagio per i più piccoli.

Questo è un rischio generalmente poco valutato, come ricorda la prof.ssa Anna Oliverio Ferraris nella sua bella prefazione: "Un errore frequente negli adulti è ritenere che se il bambino comprende il messaggio sul piano intellettuale sia poi in grado di reggerlo e assimilarlo sul piano emotivo". La realtà- avverte la psicologa- è più complessa e - aggiungo- deve indurre alla massima attenzione le Istituzioni, gli operatori del settore e le famiglie, evitando atteggiamenti superficiali in una materia tanto delicata.

Un altro aspetto su cui mi permetto di aprire una brevissima riflessione, anche alla luce della lettura del bilancio realizzato dall'Osservatorio, è relativo alle precauzioni da prendere nei casi in cui i bambini siano protagonisti anziché fruitori delle trasmissioni televisive.

Anche in questi casi si può infatti correre il rischio di arrecare in vario modo pregiudizio allo sviluppo psico-emotivo dei minori.

Il Moige avverte che, sotto questo profilo, occorre grande prudenza da parte dei conduttori e delle reti. I genitori possono anche ignorare gli effetti potenzialmente nocivi che la tv può avere su un bambino.

Il principio precauzionale a vantaggio dei bambini che vanno in televisione potrebbe essere assicurato attraverso l'istituzione di una struttura specifica, in cui possano confrontarsi con continuità conduttori, autori, psicologi dell'età evolutiva e associazioni delle famiglie, in aggiunta agli adempimenti autorizzatori già previsti dall'ordinamento.

La guida affronta anche il tema particolarmente delicato e complesso della violenza sui minori e di come essa è spesso trattata nelle trasmissioni d'intrattenimento in fascia oraria protetta. Come purtroppo abbiamo constatato nei mesi scorsi, tragiche vicende riguardanti minori hanno dominato i palinsesti pomeridiani delle tv. Secondo il Moige questi drammi sono stati trattati in modo inadeguato, con una morbosità e con particolari poco rispettosi della memoria delle piccole vittime. Giudizio che sento di condividere.

È doveroso da questo punto di vista, anche per la sede in cui ci troviamo, ricordare l'opportuno intervento dell'Agcom, che ha stigmatizzato l'eccesso di spettacolarizzazione e ha invitato "a seria riflessione - sono le parole dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni - sulla trasposizione mediatica dei fatti tragici e delittuosi, sulla diffusione di indiscrezioni e illazioni che pongono sotto nuovi aspetti il problema della tutela della dignità umana e della protezione dei minori". In tali casi, "il doveroso e ineludibile diritto di cronaca non deve travalicare il limite del rispetto della delicata fragilità emotiva legata alla fase di crescita dei minori. La reiterazione ossessiva delle immagini, l'affastellarsi di ipotesi delittuose alimentano incertezza e smarrimento nel pubblico minore all'ascolto, tanto più se in fascia protetta".

Non bisogna mai dimenticare che la tv è uno strumento che arriva ovunque e quindi può agire in modo imprevedibile, soprattutto su soggetti deboli, privi di adeguati sostegni culturali, o che vivono in contesti complessi.

Ne consegue che le trasmissioni televisive devono sempre proteggere la sensibilità dei minori, nel rispetto delle leggi, degli accordi e delle regole deontologiche che garantiscono e disciplinano la libertà d'informazione. E qui vale la pena ricordare che la Carta di Treviso, il protocollo firmato nel 1990 tra Ordine dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa e Telefono Azzurro, protegge sia la dignità sia l'identità dei bambini.

La lettura del Rapporto del Moige conferma, in conclusione, che la televisione di qualità è una televisione che sa rispettare la sensibilità degli utenti più giovani e dei loro genitori, stimolando il senso critico e preparando le nuove generazioni alla cittadinanza attiva e responsabile, garanzia di legalità e, di conseguenza, di democrazia.