Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

16/10/2008

Montecitorio, Sala della Regina- Convegno dell'Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà sul tema "Il federalismo fiscale: la sfida del Paese"

Signor Presidente del Senato, Signor Vice Presidente della Camera dei Deputati, Autorità, Signore e Signori!

Sono particolarmente lieto di ospitare oggi, alla Camera dei Deputati, questa importante giornata di approfondimento sul tema del "federalismo fiscale".

Siamo alla vigilia di una svolta cruciale nell'assestamento "unitario" dell'intero sistema costituzionale disegnato dal Titolo V che, fino ad ora, si è evoluto, nei diversi comparti, secondo una logica differenziata per ciascuna politica pubblica.

Al riguardo, sono convinto che, in Parlamento, si svilupperà, da qui a breve, una discussione ampia e dettagliata sul disegno di legge del Governo per l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione.

Quella che vivremo sarà una grande prova di democrazia all'altezza della portata delle scelte che Governo e Parlamento sono chiamati a compiere nell'interesse esclusivo del Paese.

Il federalismo fiscale, del resto, oltre ad essere una riforma necessaria, è anche una riforma possibile. Non sempre, però, le riforme necessarie sono riforme possibili. Nel caso del federalismo credo che esistano tutte le condizioni sociali e politiche per una sua attuazione.

La prospettiva dell'approdo ad un compiuto sistema di federalismo fiscale implica, tuttavia, necessariamente, la profonda consapevolezza dell'esistenza di alcuni limiti invalicabili il cui rispetto è alla base della nostra convivenza democratica.

La nuova architettura istituzionale dovrà perciò essere in grado di sostenere, in un quadro di assoluta unità ed indivisibilità della Repubblica, il pieno svolgimento dei princìpi contenuti negli articoli 114, 117 e 118 della Costituzione che costituiscono un'ossatura portante mai messa in discussione da nessuna parte politica e che, tuttavia, è rimasta per troppo tempo quiescente, in attesa di un innesco rappresentato ora proprio dall'attivazione dell'articolo 119.

Al riguardo, un ruolo fondamentale lo rivestiranno le procedure di coordinamento della finanza pubblica alle quali è demandato il compito concreto di far evolvere il sistema evitando il rischio paradossale che all'aumento dell'autonomia si accompagni una ulteriore concentrazione in capo allo Stato delle decisioni più rilevanti in materia finanziaria e nelle singole politiche.

L'autonomia fiscale dovrebbe invece portare il nostro Paese verso l'approccio maggiormente cooperativo adottato nei Paesi a più avanzato grado di decentramento amministrativo. Nella comparazione internazionale risulta, infatti, che i Paesi caratterizzati da maggiore cooperazione tra i livelli di governo sono anche quelli a maggior rendimento fiscale.

L'Italia, quindi, non può certo sottrarsi a questa competizione. Se torniamo all'articolo 119 della Costituzione, troviamo conferma di quanto l'attuazione del federalismo fiscale non diminuisca, ma anzi aumenti le responsabilità dei diversi soggetti istituzionali nel processo di governance di un sistema che necessariamente si fa più articolato.

Si pensi, ad esempio, in linea con quanto stabilisce il comma 3 dell'articolo 119, alla necessità di attribuire allo Stato centrale la potestà di accertare, da un punto di vista tecnico, le sussistenza di quei "criteri" che rilevano ai fini dell'istituzione di un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per le regioni con minore capacità fiscale per abitante.

Del resto, a tale specifica questione è collegata direttamente l'attuazione dell'articolo 117, comma 2, lettera m), della Costituzione (in materia di livelli essenziali delle prestazioni), che impone allo Stato di garantire, su tutto il territorio nazionale, i diritti costituzionali fondamentali, il che può avvenire soltanto attraverso il ricorso a meccanismi diversi da quelli che non consentono allo Stato stesso di fungere da autentica "camera di compensazione".

Il federalismo fiscale, quindi, non può essere disgiunto dal federalismo istituzionale giacché è su questa "convergenza non solo procedurale" che poggia l'obiettività e la condivisione dei metodi, nonché la stessa garanzia dell'unità giuridica ed economica della Nazione, che la nostra Costituzione sancisce agli articoli 5 e 120.

Si tratta ora di passare al momento della scrittura delle "buone regole" le quali devono vivere nella democrazia e per la democrazia, altrimenti né le une, né l'altra avrebbero le caratteristiche di elementi fondanti della convivenza: credo che questo accadrà, credo che questo debba accadere per far fronte ad una reale esigenza di cambiamento che tutti avvertiamo come sentita e profonda.

Grazie.