Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

12/11/2012

Aula di Montecitorio – Concerto in occasione della Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace

Signor Ministro della Difesa, Autorità civili e militari, Colleghe e Colleghi, Signore, Signori!

La Camera dei deputati ricorda oggi, con un concerto del Coro Polifonico dell'Università degli Studi Roma Tre e dell'Orchestra Roma Sinfonica, i Caduti italiani nelle missioni internazionali di pace.

Saluto e ringrazio il Maestro Maria Isabella Ambrosini unitamente ai coristi e agli orchestrali e al Maestro Patrizio Esposito che ha diretto nell'esecuzione dell'Inno nazionale la Banda Interforze.

La cerimonia di questo pomeriggio rappresenta il deferente omaggio, nella Giornata del Ricordo ad essi dedicata, a tutti i militari e a tutti i civili che hanno sacrificato la vita per consentire all'Italia di contribuire fattivamente alla affermazione della pace e della libertà in Paesi sconvolti dalla guerra, dal terrorismo, dai conflitti provocati dal fanatismo ideologico, integralista, razzista.

In questa Giornata di commemorazione e di raccoglimento le Istituzioni hanno in primo luogo il dovere di stringersi in un abbraccio solidale attorno ai parenti dei Caduti, facendo loro sentire l'affetto dell'intera comunità nazionale

Se l'amor patrio è, come realmente è, un sentimento di fratellanza e di comune sentire non c'è modo più intenso per esprimerlo della sincera partecipazione al dolore e al ricordo dei famigliari dei Caduti.

"I nostri figli portano la vita dove la vita è assente e la portano con la propria morte: è il paradosso del Vangelo". Sono parole di S.E. l'Arcivescovo Ordinario Militare d'Italia Vincenzo Pelvi.

Un particolare saluto e un sentito ringraziamento voglio rivolgerlo al cavalier Marco Intravaia, figlio del Vice Brigadiere dei Carabinieri Domenico Intravaia, caduto a Nassiriya il 12 novembre del 2003 nel feroce attentato terroristico che costò la vita di diciannove nostri connazionali militari e civili e di nove cittadini iracheni.

L'iniziativa di oggi è nata infatti da una bella e toccante lettera che Intravaia mi ha inviato e nella quale era contenuta l'idea di un concerto per commemorare i nostri martiri.

E' un suggerimento che l'Ufficio di Presidenza all'unanimità ha accolto volentieri, nella consapevolezza che l'Aula della Camera dei deputati è uno dei luoghi simbolicamente più alti per affermare sentimenti di solidarietà e di coesione morale che devono pervadere la nostra società; e nella consapevolezza che il linguaggio musicale riesce a raggiungere, con immediatezza e intenso coinvolgimento emotivo, quelle sfere profonde dell'animo da cui scaturiscono i sentimenti della partecipazione e della fratellanza.

In tal senso, sono certo che l'esecuzione del "Requiem" di Mozart, da parte del Coro di Roma Tre e dall'Orchestra Roma Sinfonica, saprà tra breve offrire a tutti noi forti emozioni e intense suggestioni.

E' doveroso evidenziare che la legge del 2009 istitutiva della solennità civile che oggi celebriamo intende rappresentare sia il senso di riconoscenza della comunità nazionale per i suoi Caduti sia l'impegno a mantener viva la memoria del loro sacrificio, a promuovere l'educazione ai valori della Patria, a perseguire l'ideale della pace e della collaborazione tra le Nazioni.

L'omaggio è ovviamente rivolto non solo ai diciannove martiri di Nassiriya ma a tutti i caduti italiani; in altre località irachene, in Afghanistan - recente è il dolore per il sacrificio il 25 ottobre scorso del caporale degli Alpini Tiziano Chierotti - , nei Balcani, in Somalia, in tutti i Paesi in cui s'è svolta e si svolge l'azione dell'Italia per garantire, d'intesa con i nostri alleati e con la comunità internazionale, sicurezza, pace, libertà, rispetto dei diritti dell'uomo.

Coscienti del fatto che non possono esserci né stabilità né prosperità se i diritti delle persone sono calpestati e se la libertà è minacciata dal terrorismo, dobbiamo rendere omaggio alle nostre Forze Armate per la dedizione, lo spirito di sacrificio e la professionalità che esse pongono al servizio dell'Italia e del suo impegno internazionale per la pace.

In estrema sintesi e come ha ricordato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la consapevolezza dell'importante contributo offerto dall'Italia alla costruzione di un mondo più sicuro e più libero dalla minaccia di violenze, guerre e instabilità, deve essere al centro di questa Giornata di commemorazione e di riflessione.

Perché rendere onore agli italiani che hanno dato la propria vita in terre geograficamente lontane, ma idealmente così vicine, vuol dire esprimere in modo solenne il sentimento della fratellanza fra gli uomini e valorizzare doverosamente un nobile motivo di legittimo orgoglio nazionale.

Buon ascolto a tutti.