Il Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini

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Interventi e discorsi

Interventi e discorsi del Presidente della Camera

12/12/2012

Presentazione degli atti dell’indagine conoscitiva su “Le Autorità amministrative indipendenti” - Montecitorio, Sala del Mappamondo

Autorità, Signore e Signori!

Desidero, innanzitutto, ringraziare il Presidente Donato Bruno per aver organizzato questo Convegno, che costituisce un'utile occasione di discussione e di confronto sui risultati dell'indagine conoscitiva, svolta dalla I Commissione della Camera dei deputati, sulle Autorità amministrative indipendenti.

L'indagine della Commissione Affari costituzionali si distingue, essenzialmente, per due aspetti: da un lato, per l'obiettivo, dichiarato nel programma dell'indagine, di mettere a fuoco non soltanto lo stato dell'arte in materia, ma soprattutto gli aspetti problematici, i nodi critici ancora non sciolti.

Dall'altro, per la prospettiva stessa del lavoro svolto grazie al quale si comprendono bene le ragioni di necessari ed ulteriori interventi di aggiustamento volti a razionalizzare il relativo quadro normativo.

A questo proposito, vorrei comunque ricordare che, nel corso della XVI legislatura, non sono mancate novità significative che hanno riguardato, seppur per aspetti specifici, la disciplina delle Autorità amministrative indipendenti e le loro modalità di finanziamento.

Nel 2009, è divenuta, inoltre, operativa la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità della pubblica amministrazione.

Si tratta, ovviamente, di interventi settoriali o relativi ad aspetti particolari, ma, al tempo stesso, importanti, perché esprimono l'attenzione costante che il Parlamento riserva al funzionamento delle Autorità e che evidenziano il radicamento che esse hanno nel sistema istituzionale del nostro Paese.

Questo è un punto sottolineato con forza nel documento conclusivo dell'indagine. Mentre, in passato, occupava ampio spazio la discussione circa "il fondamento" di tali organismi nel nostro assetto costituzionale, oggi - ci dice la I Commissione - le Autorità appartengono alla Costituzione vivente ed hanno oggettivamente una derivazione costituzionale indiretta, anche alla luce di quello che prevede, per loro, l'ordinamento dell'Unione Europea.

E' stato, inoltre, evidenziato, nel documento conclusivo, come un requisito minimo che sembra ricorrere per tutte le Autorità sia quello del collegamento tra funzioni loro assegnate e tutela di valori di rango costituzionale.

Partendo da questo collegamento, vorrei brevemente soffermarmi su tre questioni che toccano, in modo diretto, il rapporto fra le Autorità indipendenti e il buon funzionamento del sistema politico-istituzionale.

La prima questione riguarda il rapporto fra le Autorità indipendenti e i principi democratici.

Come si è detto, nessuno oggi può avanzare dubbi sull'utilità e sul fondamento di tali figure all'interno di questo sistema. L'indipendenza dal potere esecutivo è la principale ragione d'essere delle Autorità amministrative indipendenti, le quali sono state istituite dal legislatore per perseguire interessi preminenti che non possono essere soddisfatti attraverso l'azione pubblica del normale apparato amministrativo pubblico.

Il requisito dell'indipendenza è un punto nevralgico.

Com'è stato sottolineato nel corso dell'indagine, occorre garantire al massimo grado i requisiti di competenza, professionalità dei componenti delle Autorità, ma, ancor di più, i requisiti di effettiva indipendenza, che sono alla base della piena legittimazione di tali organismi.

E' vero, infatti, che le Autorità costituiscono una forma di esercizio del potere pubblico sconosciuto al sistema democratico classico, in cui le funzioni amministrative sono interamente ricondotte sotto la guida e la direzione dell'Esecutivo, ma è altrettanto vero che il presupposto che legittima questa innovazione sta proprio nella necessità di assicurare - in alcuni casi ed entro limiti ben precisi - l'assunzione di decisioni da parte di soggetti posti in posizione "terza" rispetto al Governo.

Per questo, la reale, effettiva, indipendenza dei componenti delle Autorità è un prerequisito senza il quale rischia di vacillare il fondamento stesso di tali organismi.

Sotto questo profilo, l'indagine ha evidenziato la necessità di rivedere il ruolo che le Camere svolgono nella fase di scelta dei componenti delle Autorità, al fine di garantire un controllo puntuale e penetrante.

D'altra parte, rendere stringente il potere di valutazione delle Camere risponde pienamente a quell'istanza di rafforzamento dei poteri di controllo del Parlamento, in una visione avanzata dei suoi compiti e delle sue funzioni.

La seconda questione riguarda il rapporto fra le Autorità e il buon funzionamento del sistema economico e finanziario del Paese.

Le Autorità indipendenti sono state istituite per assicurare, in primo luogo, il buon funzionamento del mercato e il rispetto delle regole in settori di attività particolarmente sensibili.

Garantire in modo efficace la concorrenza tra le imprese, assicurare la lealtà e la correttezza nella libera competizione allarga gli spazi del mercato, favorisce l'intrapresa, consente di tutelare in maniera non protezionistica e non corporativa tutti i soggetti economici, anche quelli di piccole dimensioni, contro l'inevitabile tendenza alla concentrazione del potere economico e finanziario.

Intervenire, con apparati regolatori e con specifiche decisioni anche di carattere sanzionatorio, per garantire queste condizioni di leale e corretta competizione, è fondamentale per la crescita del "sistema-Italia", ma è essenziale anche per il progresso sociale.

Le Autorità costituiscono, pertanto, un essenziale punto di tenuta fra il sistema delle regole e il libero esercizio dell'iniziativa privata. Quando le Autorità impediscono - da una posizione di "indipendenza" - che il potere economico si concentri nelle mani di pochi o venga esercitato in maniera distorta e sleale, esse rappresentano certamente degli avamposti di democrazia.

E' ben vero che la tutela della concorrenza e del buon funzionamento del mercato si pone oggi su un livello che va al di là dei confini nazionali e coinvolge direttamente l'assetto istituzionale dell'Unione Europea e, più in generale, il ruolo delle Organizzazioni internazionali che hanno competenza su tali aspetti.

Ma non si può negare che i Paesi più influenti e più determinanti sulla scena internazionale sono quelli che hanno, al proprio interno, sistemi di vigilanza e di garanzia collaudati, capaci di garantire uno svolgimento dinamico e corretto delle attività produttive e finanziarie.

Vengo al terzo aspetto e concludo: le Autorità indipendenti sono chiamate, per un verso, a garantire il buon funzionamento di interi settori economici, per altro verso, ad assicurare la tutela dei cittadini, delle imprese, dei consumatori che chiedono il riconoscimento e il rispetto delle loro libertà costituzionali e dei loro diritti.

L'indagine della I Commissione ha sottolineato questo profilo e ha affrontato in maniera specifica la questione della tutela giuridica del cittadino anche rispetto agli atti e ai comportamenti delle Autorità indipendenti.

Al di là delle diverse posizioni emerse, c'è un dato che non si può sottacere: il valore delle Autorità nel nostro sistema è dato, in modo rilevante, dalla loro capacità di far rispettare e di inverare le regole che presidiano i diversi settori economici e alcuni ambiti di intervento dei pubblici poteri.

Credo che in questo risieda il fondamento più solido delle Autorità indipendenti, come soggetti collocati saldamente all'interno del sistema democratico, capaci di garantire insieme il rispetto delle regole del gioco, lo sviluppo economico del Paese e la piena tutela delle libertà dei cittadini.